lunedì 23 settembre 2013

MedMar, prende i soldi della bici e non si cura di esse

Prima dell'imbarco - porto di Ischia

Per raggiungere l'isola di Ischia da Pozzuoli è possibile affidarsi solo a due società: MedMar e Caremar.
Per ragioni di orario decidiamo di affidarci a MedMar, scelta buona per l'orario, malissimo per come siamo stati trattati.


Speravo che la rinnovata scoperta della bici e della sua diffusione avesse superato situazioni paradossali e scomode per chi si sposta in maniera ecologica, ma si sa, alcune aziende sono le ultime a recepire i cambiamenti di una parte di civiltà che vede nell'ecologia il pilastro fondamentale per un futuro migliore.

in lontananza le bici posizionata vicino una barca in legno

Pagare 5€ a bici per portarla su un isola mi sembra un po eccessivo se, ad esso si sommano anche i circa 11€ a persona, inoltre, non esiste un vero e proprio posto dove riporle, ma bisogna parcheggiarle dove capita, proprio come funziona con valigie e trolley, con la differenza che quest'ultime viaggiano gratis.

bici accavallate e poggiate senza alcun fermo vicino la barca in legno

Avrei anche preferito pagarli i 5€ fronte di un servizio all'altezza, con spazi dedicati alle bici con delle rastrelliere che tenessero ferme le bici onde evitare che cadessero e si rovinassero, da non trascurare visto che le bici non sono sempre economiche, nel mio caso le due bici in foto hanno un valore complessivo di 1300€ e per fortuna dopo il viaggio, complice anche il bel tempo, non ho ritrovato le bici per terra, graffiate o con qualcosa rotto.
Ah, MedMar si aggiunge alle numerose aziende italiane che fanno del social marketing il loro cattivo biglietto da visita, non rispondendo ai clienti, a differenze delle aziende estere che ti rispondono sempre, in qualsiasi occasione, sia scomoda che comoda per loro.

PROPOSTA: perchè non far viaggiare le bici gratis, non in alta stagione, sponsorizzandola come un incentivo che propone medmar ai turisti green? sarebbe un ottimo ritorno di immagine oltre che di clienti

venerdì 6 settembre 2013

Turchia - e chi se lo aspettava! Parte 1 - Istanbul

Moschea Blu - Istanbul

Quando ad inizio anno la mia metà mi ha proposto come meta estiva la Turchia la mia faccia era un mix tra questa  e quest'altra.
Non vi dico poi appena l'ho detto a casa: mia mamma fece una faccia triste e spaventata, mio padre si avvicina e mi dice "ma è proprio necessario andare lì, non potevi scegliere un posto più vicino, magari in Italia come fanno tutti?" 
Occupato da impegni universitari non ci penso molto a capire come funzionano le cose lì e sinceramente nemmeno mi informo su cosa sarei andato a vedere in quei 15 giorni, non mi piace fare ricerche sul web, mi piace scoprire il posto dal vivo e non dal pc; la preoccupazione vera e propria arriva verso Giugno quando iniziano gli scontri in Turchia, dove si mettono anche gli amici che mostrano la loro preoccupazione, manco dovessi partire per fermare quegli scontri.


Istanbul (7-10 Agosto; 20,21 Agosto)

Quindi dopo tutta una serie di problemi, il 7 Agosto finalmente partiamo dall'aeroporto di Napoli capodichino ed atterriamo a'aeroporto di Istanbul Ataturk, dove all'esterno era pieno di taxi gialli della fiat, inoltre la moneta è lira: sembrava di stare in Italia negli anni 90, quando i taxi erano gialli ed erano tutti fiat e c'era la lira come moneta nazionale, lì ci aspettava l'autista dell'hotel Sude Konak,  che si trova nel quartiere Sultanahmet, un posto centralissimo per chi vuole visitare senza dover prendere mezzi pubblici o taxi, la moschea blu, Hagia sofia, cisterna basilica, gran Bazar, Bazar delle spezie, palazzo topkapi, la stazione dell'orient express ecc ecc, inoltre con il tram, la cui fermata è praticamente a due passi dall'hotel, si arriva velocemente alla torre di galata o comunque in altri posti di interesse di Istanbul ( consiglio di visitare tutto, le moschee sono gratis ma accessibili sono in determinati orari, il prezzo degli altri poi oscilla intorno ai 5€ max visto il cambio favorevole euro - lira turca).

Mentre il 20 Agosto, quando siamo ritornati ad Istanbul per ritornare a casa, siamo atterrati all'altro aeroporto chiamato Sabiha Gökçen situato nella Istanbul Asiatica, dove per arrivare all'albergo, sempre situato nel quartiere sultanameth , chiamato Efendi Hotel, abbiamo impiegato circa 2 ore( per fare 40km) causa traffico paralizzante che come riporta tom tom, è seconda solo a Mosca riguardo le città più trafficate del mondo.


La città

La città era nel pieno del ramadan che sarebbe terminato l'8 Agosto, vi era la presenza di molte persone nei giardini a fare una specie di pic nic e per strada vi erano molti venditori ambulanti di spighe bollite ed arrostite al prezzo di 1lira ( 40cent circa), premute di arancia e melograno fatte sul posto sempre allo stesso prezzo, cozze (midye dolmasi) e Gozlem (salato con formaggio e dolce con nutella) al prezzo di 3 lire circa ( 1,10€ circa); ovviamente i prezzi variano di qualche spicciolo di lira turca a seconda del posto: ad esempio in piazza la spiga costava 1.50 lire turche (circa 55 centesimi di €) mentre nelle vie adiacenti si trovava facilmente 1 lira, stesso discorso per l'acqua che nella bottiglia da mezzo litro fredda costava 0.75 (circa 27 centesimi) ma si trovava anche a meno nei supermercati.

Sorprendente poi era il servizio di pulizia turco, anche se la sera le famiglie abbandonavano i parchi sporchi lasciando carte di ogni genere per terra, il giorno dopo era tutto pulito e pronto ad essere sporcato di nuovo, inoltre gli spazzini rovistano nell'immondizia alla ricerca dei tappi di bottiglia e sembra anche se differenziassero qualcosa, ma non ne sono certo, impressionante invece la locazione dei bidoni dell'immondizia, sotto terra, lasciando solo una piccola fessura apribile facendo una piccola pressione con i piedi, interrando quindi odori e rifiuti (qui il video).

Il primo giro abbastanza completo della sola Istanbul lato Europa l'abbiamo fatto a bordo del bus city sightseeing che insieme alla lonely planet hanno costituito il primo zoccolo duro di conoscenza storico/geografica della città, inoltre a piedi per strada molti proponevano l'escursione del Bosforo, che personalmente non abbiamo scelto perché il mare era spesso e volentieri agitato.


Dove mangiare

Per quanto riguarda dove mangiare abbiamo spesso dato un occhio su TripAdvisor grazie al wifi dell'hotel, inoltre la connessione era praticamente presente ovunque, al ristorante era semplicissimo ottenere la password, raro ma non impossibile anche trovare wifi non protette per strada, quindi nei 3 giorni che abbiamo passato ad Istanbul prima, e nei due giorni che abbiamo passati al termine della vacanza, abbiamo mangiato oltre all'immancabile kebap anche la pide (ribattezzata da me, la sorella scema della pizza) e molti dolci: non mi sento di consigliare dove mangiare perché è un giudizio troppo soggettivo, spesso mi sono trovato i disaccordo con le recensioni di ristoranti su TripAdvisor, quindi essendo Istanbul piena di locali chi più, chi meno, hanno grossomodo lo stesso menù, dove vi ispira(essendo il kebab spesso esposto) ci andate, i prezzi sono convenienti ovunque; mi sento solo di consigliare Hafiz Mustafa che aveva una scelta di dolci tipici locali da far salire il diabete al solo sguardo, il puding(budino) alla crema di riso causava dipendenza!

La sera Istanbul stupiva per la sicurezza che ti faceva sentire, soltanto i fastidiosi venditori di profumi contraffatti che ti proponevano l'ultimo Chanel o Armani a prezzi bassi rovinavano l'atmosfera e, per farli andare via, dovevi un pò arricciare il sopracciglio ma niente di così grave, vogliono guadagnare qualcosina anche loro; la vera sorpresa è stata quando siamo andati sotto il ponte di galata per provare il Balik Ekmek ed abbiamo notato come il profumo non era l'unica cosa contraffatta, ma praticamente  vendevano di tutto, dalle polo Tommy hilfiger, Lacoste a quelle di Ralph Lauren fatte molto bene a prezzi molto convenienti (10 lire = 4 euro circa), vendevano anche maglie da calcio e tute adidas, tutte rigorosamente contraffatte ma di ottima fattura e dal prezzo davvero conveniente, non mancavano venditori ambulanti di frutta secca (noccioline, noci, mandorle) e caldarroste (ad agosto!) oltre all'immancabile spiga bollita o arrostita.


Riflessione sui bazar

Infine concludo dicendo qualcosa riguardo i bazar: posti belli e caratteristici, ma se andate nei due famosi per antonomasia come il gran bazar ed il bazar delle spezie siate pronti ad essere inondati dai negozianti che vi proporranno i loro prodotti, chiedendovi di entrare, di provare ma sopratutto di comprare, alquanto fastidiosi ma basta dire no thanks per cercare di farli desistere, di gran lunga più tranquillo ma molto più piccolo e meno fornito l'Arasta bazar situato accanto la moschea blu, il quale vende anche le spezie.
Ricordate sempre di trattare il prezzo, sanno perfettamente che l'euro e forte e puntano a massimizzare i propri guadagni raddoppiando anche del 100% il prezzo di un prodotto.


Ricapitolando
Mi è piaciuto: La città, il modo in cui curano il loro patrimonio storico, il loro spirito patriottico, i loro dolci.
Non mi è piaciuto: l'insistenza dei commercianti a volerti vendere qualcosa senza lasciarti osservare vetrine e prodotti in santa pace, stesso discorso per i ristoranti, traffico paralizzante.

Consigli: 
- il trasporto dall'hotel all'aeroporto prendetelo in qualche agenzia per strada, con soli 5euro a persona per andare ad Ataturk, mentre 10euro per andare a Sabiha Gökçen vengono a prendervi direttamente in albergo, sicuramente esiste qualcosa del genere in aeroporto stesso, ma noi non sapendo di questa opportunità abbiamo scelto il servizio navetta dell'albergo ad un prezzo leggermente superiore: 25 euro ma ad orari meno flessibili ed imposti da loro (specie al ritorno dove siamo arrivati in aeroporto con 2 ore di anticipo).
- Sfizi come spighe, premute d'arancia, melograno o necessità come acqua non prendetele nelle piazze più frequentate ma nelle vie adiacenti, si risparmia anche se relativamente poco visto il cambio.
- Cercate di trattare sempre il prezzo, fingetevi disinteressati ed indecisi, vedrete che saranno loro a proporre ribassi.
- Portate con voi enterogermina o imodium(loperamide), non si sa mai ;)
- Chiedete sul forum di TripAdvisor qualsiasi  dubbio o informazione, ci sono moltissime persone competenti





Goreme - Parte 2 (under construction)
Pamukkale - Parte 3 (under construction)
Fethye - Parte 4 (under construction)

martedì 3 settembre 2013

Zero99 - il quadriciclo elettrico made in sud!

Zero99 - prototipo

Ad Agosto ho fatto visita presso un azienda chiamata Oelle costruzioni meccaniche s.r.l. sito in Torre Orsaia(SA) nel Cilento, per osservare da vicino il loro quadriciclo elettrico chiamato Zero99.
L'azienda opera nel settore della produzione di macchine agricole con un esperienza di oltre quarant'anni e stupisce come, nonostante sia leader affermata del settore, abbia ancora la forza di voler innovare progettando e sperimentando nuovi veicoli di prospettiva non orientati soltanto al ramo agricolo, ma anche al ramo stradale come la Zero99, un quadriciclo elettrico a zero emissioni.

Sarà che vogliono dare una mano all'ambiente per proteggere la terra che ha fatto la fortuna dell'azienda o semplicemente quella forza di voler innovare, fatto sta che parlare con l'amministratore unico sembra di parlare con un giovanotto entusiasta di voler mettere il vendita il suo primo veicolo, anche se non si tratta del primo e non è poi così giovane, ma è lo spirito e quello giusto: entusiasmo, determinazione e visionarietà.

A breve dovrebbe partire il crowdfunding per poter permettere all'azienda un ultimo sforzo prima della commercializzazione, vi terrò aggiornati.